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Temi di gennaio

Certo che certa gente o ha problemi di udito, oppure... non ci sono alternative!

• in che lingua dovrò mai dirlo, perché qualcuno ci faccia caso? i titoli devono dire qualcosa del contenuto del testo, se no non solo non servono, ma fanno anche pensare che chi li ha scritti è un po’ scemo. Non serve a niente un titolo come «Opinioni a confronto. Analisi di due testi sullo stesso argomento», perché il lettore non può capire di quali opinioni, né di quali testi, né di quale argomento si parla! Sarebbe lo stesso dire “qui si tratta di questo e di quello”, o “due aspetti importanti di un tema vitale”, o “riflessioni su una cosa con cui si cosano le cose”...

• non mi piace molto (lo sapete bene) che nelle trattazioni di tipo letterario, o comunque referenziale, scriviate che «il poeta ci dice... l’autore ci presenta...»: mi sembra un atto di presunzione voler per forza credere che il tipo parlasse proprio con noi, senza peraltro avere la minima idea che noi esistiamo, e tanto meno di chi noi siamo. Del resto, quelle frasi stanno benissimo in piedi anche senza il pronome personale, per cui...

• che ne dite di un po’ di acume stilistico? certe ripetizioni come questa «sia dal punto di vista delle rime che dal punto di vista del metro», sono brutte e del tutto superflue.

• sintassi della proposizione relativa: il referente del relativo in italiano deve essere antecedente, ossia immediatamente precedente al pronome stesso, se no crea confusione nel lettore. Quindi non va bene una frase come questa: «il tema della notte, presente in Cesarotti, che era già trattato nel ‘700», a meno che il trattato nel ‘700 non sia Cesarotti (il che ovviamente non è).

• attenti alle frasi strampalate come questa: «Foscolo si dichiara sensista, cioè il fondamento della conoscenza stava nei sensi». A parte che la definizione di una idea va fatta al presente, anche se l’idea appartiene al passato (si dice presente gnomico); ma comunque questa definizione, che dovrebbe essere del sensismo, in realtà sintatticamente definisce il soggetto Foscolo, il che è una bella (anzi brutta) stupidaggine.