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Noterelle tristi 1

Noterelle (tristi) di un povero correttore di temi...

• non mi sembra che ci faccia bella figura uno studentello che scrive «non sono d’accordo con Rousseau che sostiene... non mi piace Freud quando afferma... non condivido l’idea di Leonardo secondo la quale...»: come puoi immaginare, al povero lettore viene subito in mente: «e aluuuura?!».
Per ovviare a questa fastidiosa impressione, puoi rendere referenziale il pensiero, anziché emotivo (ossia sostituire la 1ª con la 3ª persona: «si può non essere d’accordo... c’è qualcuno a cui non piace... non sempre è condivisibile...», e via dicendo).

• sempre nell’ordine di idee del valore referenziale e non emotivo del testo saggistico, non mi sembra opportuna la presenza nei temi delle prime persone grammaticali (io e noi); come mi pare stonato che si dica che un poeta «ci dice», un autore «ci fa capire», e simili, come se noi stessi (“in prima persona”, direbbe qualcuno!) fossimo i destinatari specifici dei loro testi.
Quindi: togliere scrupolosamente sempre tutte le prime persone dai temi saggistici!

• un’altra usanza che non sopporto è la forzatura metalinguistica di sostituire le cose colle parole che le indicano: «abbiamo dimenticato le parole rispetto e civiltà» o «abbiamo dimenticato il rispetto e la civiltà»? «inquinamento è sinonimo di degrado ambientale» o «è causa»? «mettere la parola fine» o «finire»?

• evitare i luoghi comuni (proverbi, modi di dire, frasi fatte e strafatte, e simili): esprimersi con parole che dicono tutti, e che per questo sono ormai banalizzate, fa apparire persone banali e prive di un pensiero autenticamente proprio.
Tutto sommato è meglio correre il rischio di dire cose sbagliate ma originali, che cose giuste ma banali, no?

• attenzione a non mettere due ma nella stessa frase («non x, ma y, ma z»: ma è avversativo, e non stanno insieme due avversative; se necessario, è meglio separarle: «non x, ma y; ok y, ma z»).
Non dimenticare che prima di ma ci va sempre un segno di punteggiatura.

• attenti al brutto e diffuso vizio di cambiare il soggetto nella stessa frase senza indicare il nuovo:
- «ogni risorsa che può servire all’uomo, la sfrutta» = il soggetto della principale è “risorsa”, mentre “all’uomo” è complemento: «ogni risorsa che può servire, l’uomo la sfrutta»)
- «consideriamo la poesia della Gambara, nella quale afferma» = il soggetto della principale è “noi”, mentre “della Gambara” è una specificazione, e deve essere ripreso come soggetto: «nella quale la poetessa afferma».